Gianico

Tra i paesi più attivi nel gioco della bala, Gianico aveva tre campi da gioco, a volte utilizzati contemporaneamente.

In Piazza Roma, la piazza centrale del paese, giocavano i più bravi durante le gare della domenica pomeriggio. In Cimavilla, nel cuore del centro storico, giocavano i giovani e i giocatori di medio livello. Lungo la via davanti al sagrato della Chiesa Parrocchiale di San Michele, infine, giocavano i ragazzi e tutti quelli che volevano solo divertirsi, senza troppo impegno. La rivalità principale era quella tra le contrade di Cimavilla e di Fontaila, al centro di agguerrite sfide domenicali.

Le palle di cuoio venivano costruite da Gioanì de Rubì. Per terra c’era l’acciottolato e durante la concitate fasi del gioco le scarpe si rovinavano: si racconta che, il lunedì successivo alle gare, i calzolai di Gianico avessero molto lavoro, perchè i battitori dovevano farsi risuolare le calzature. Storicamente, si narra delle gesta del battitore Giovanni Mondinini (1896 – 1931) a cui, per limitarne la potenza della battuta, veniva applicato un anello di ferro al braccio.

Colore della squadra: azzurro!

La generazione di uomini nata a cavallo fra Ottocento e Novecento è rimasta nella memoria collettiva per l’assidua dedizione alla pratica ludica dei giorni di festa. Tra i più bravi, il battitore Giacomo Cotti dei Rodei, Luigi Pedersoli dei Agèncc, Battista Pendoli, Michilì Cotti, Giovanni Botticchio dei Rubì, Paolo Cotti Michelcòcc e il battitore Giovan Piccino Antonioli de la Mel.

Nella generazione successiva, si ricordano i battitori Giovanni Antonioli Pristì, Peppino Botticchio Rubì, Piero Cotti Piccinelli Racheli, Paolino Antonioli, impegnati in scontri leggendari.

Tra i migliori ribattitori, Severo Garatti, Amadio Bonetti, Beppe Antonioli de le Rie, Giovanni Cotti alias Hotramòrcc, Giodèp Antonioli.
Un valido giocatore era anche lo storico parroco del paese Don Santo Delasa (1879-1957) originario di Castello di Rogno. Si racconta che fosse un bravo battitore, ma che veniva ostacolato dalla tonaca. Quando poi si stancava, si accomodava su una poltrona di vimini messa a disposizione dalla Ninì della vicina Trattoria Commercio e continuava a incitare i giocatori.

Nella seconda parte del Novecento sono molti i giocatori bravi che hanno lasciato un segno, tra i quali meritano particolare menzione: Gianni Cotti, Renzo Cotti Piccinelli, Aurelio Cotti, Giuseppe  Botticchio, Gianni Antonioli dei Magiori, Bruno Giovio, Giacomo Bonetti, Aldo Cotti Piccinelli, Stefano Pendoli, Pierino Antonioli, Genio Pendoli, Giovanni Balzarini, Paolo Armanini, Rico Antonioli, Battista Foppoli, Giobbe Cotti, Paolo Pendoli.
Oggi a Gianico le nuove generazioni stanno mantenendo viva la tradizione, partecipando attivamente ai tornei con delle squadre ricche di giovani che diventeranno i campioni di domani. Oltre alle partite ordinarie gli appuntamenti fissi sono divenuti il Memorial Giacomo Bonetti e il Palio di San Michele, riservato però solo ai giocatori delle tre contrade che compongono il comune.