Bala Creèla: la storia
un gioco che viene da lontano
Da sempre il gioco rappresenta un aspetto importante nella vita degli esseri umani.
I primi giochi con la palla sono rappresentati nell’arte egizia già nel Terzo Millennio a.C., oltre che nei reperti rinvenuti in Persia, in Cina, in Sudamerica. Ma è soprattutto fra gli antichi greci e fra i romani che queste pratiche trovano maggiore diffusione, connesse a feste e rituali religiosi o civili.
Dopo una fase di declino, il gioco della “bala” torna ad essere praticato, come una sorta di elemento costitutivo dell’identità europea, dopo l’anno 1000 nel cuore del Medioevo, legato alla nascita delle città e alla ricerca di una nuova autonomia del popolo in rapporto al potere dei Signori.
In Valle Camonica il gioco diventa molto popolare, con l’aggiunta di un particolare che lo rende unico: l’aggiunta della “creèla”, strumento di forma circolare sul quale viene fatta rimbalzare la palla in fase di battuta all’inizio del gioco. Questo oggetto, adottato anche da altre valli ma mantenuto ancora oggi solo in quella camuna, prende questo nome per la sua somiglianza ai crivelli in uso nelle campagne per il setaccio delle farine.
Il gioco della Bala Creèla arriva così a rappresentare la specificità del gioco sul territorio camuno.