Bala Creèla: i testimoni
Di seguito è possibile leggere le testimonianze di alcuni giocatori che calcarono le piazze della Valcamonica attorno alla metà del Novecento, quando, dopo i giorni luttuosi e tristi della guerra, il gioco di bala in piazza rivisse la sua ultima stagione aurea, come risposta quasi necessitata al risorgente bisogno di convivialità della popolazione.
In molti di essi si coglie nitidamente l’orgoglio e la commozione di sentirsi forse gli ultimi testimoni di un elemento intimo e vero di una lunga tradizione popolare. Le virtù, passate di generazione in generazione, sono quelle d’esser anzitutto vigorosi nel gioco, risoluti nel perseguire la vittoria, accorti nella tattica, tenaci nelle dispute e, specialmente, possedere un afflato gioviale, tanto che il segmento temporale riservato allo svago rappresenta e riassume, nel contempo, una cifra di ragioni etiche in cui l’intera collettività tende a riconoscersi.